Dipartimento di Giurisprudenza

Estudio General y Universidad Primaria Turritana A.D. 1632
Università degli Studi di Sassari

Sergio Fois

Professore di Dottrina dello Stato nella Facoltà di Giurisprudenza 

Sergio Fois nacque a Sassari l’8 marzo 1931 da Italo, funzionario del Genio civile, e da Giovanna Marcellino. Conseguita la maturità classica presso il Liceo-ginnasio “Domenico Alberto Azuni”, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo turritano, dove nel giugno 1952 del professor Enzo Sica una tesi, giudicata degna di pubblicazione, dal titolo Osservazioni su alcuni aspetti del regime di libertà di stampa nell’attuale legislazione italiana. Un tema, questo, sul quale sarebbe ritornato spesso nel corso della sua intensa attività scientifica a partire dalla monografia, Principi costituzionali e libera manifestazione del pensiero (Milano, Giuffré, 1957), nella quale vengono analizzate le libertà costituzionali che l’ordinamento dell’Italia repubblicana riconosce ai singoli individui. Subito dopo la laurea, dietro suggerimento di Giuseppe Guarino (che aveva insegnato a Sassari Diritto costituzionale tra il 1948 e il 1951), si trasferì a Roma, dove, nel novembre del 1954, ottenne la nomina ad assistente incaricato presso la cattedra di Diritto costituzionale italiano e comparato della Facoltà di Scienze Politiche della “Sapienza”. Nel 1958, divenuto assistente ordinario, ottenne l’abilitazione alla libera docenza in Diritto costituzionale. Dal 1959 al 1960 fu incaricato di Ordinamento organico della Regione Autonoma della Sardegna nella Facoltà di Giurisprudenza di Sassari. L’anno successi- vo gli venne affidato l’insegnamento di Istituzioni di Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Uni- versità di Roma. Primo ternato nel concorso di Dottrina dello Stato bandito dall’Università di Cagliari nel 1963, venne chiamato l’anno successivo in qualità di professore straordinario nel corso di laurea della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Siena. Nell’ate- neo senese rimase fino al 1970, insegnando (ordinario dal 1967) Istituzioni di diritto pubblico e Diritto costituzionale. Ritornò a Roma in quell’anno, riprendendo la propria attività di insegnamento all’Università “La Sapienza”, dapprima nella Facoltà di Economia e Commer- cio e poi, a partire dal 1974, in quella di Giurisprudenza, dove ricoprì la prestigiosa cattedra lasciata da Costantino Mortati, di cui era stato assistente. Insegnò nella facoltà giuridica capitolina fino al 1992, svolgendo un’intensa attività didattica anche presso altre istitu- zioni, quali l’Istituto di studi europei “Alcide De Gasperi” e l’Università LUISS “Guido Carli”. Chiamato per trasferimento dalla Facoltà di Giurisprudenza della città natale, riprese l’insegnamento della Dottrina dello Stato, che nell’ateneo turritano godeva di grande prestigio, essendo stato in precedenza autorevolmente impartito da Antonio Pigliaru (a cui nel 1999 avrebbe dedicato un penetrante saggio intito- lato Principio di legalità in Pigliaru). Nel 1994 venne eletto dal Parlamento, su indicazione delle forze governative, componente “laico” del Consiglio Superiore della Magistra- tura. Il 1° novembre 2001 venne collocato in pensione e il 21 dello stesso mese, su proposta della facoltà e del Senato accademico, il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica gli conferì il titolo di profes- sore emerito. Trascorse gli ultimi anni nella sua abitazione romana, dove si spense il 23 gennaio 2009. Fois appartiene a quella generazione di giuristi (Paladin, Elia, Barile, Cassese, per fare alcuni esempi) che inizia a formarsi scientificamente nel secondo dopoguerra, all’indomani dell’approvazione della Co- stituzione repubblicana, e sotto l’influenza di grandi maestri quali Mortati, Esposito (ai quali fu legatissimo), Crisafulli, Ambrosini, Dossetti. Il profondo acume intellettuale, la spiccata attitudine “tecnica” nel trattare i temi più complessi della scienza pubblicistica, si traducono in una copiosa produzione scientifica (sei monografie e un centinaio di articoli, saggi e relazioni a convegni di studio), sviluppatasi in un arco di tempo di oltre mezzo secolo. Al di là delle diversità di contenuti, una è l’idea centrale che attraversa i suoi scritti e che a ragione può essere considerata il suo convinto ed attuale messaggio: la ne- cessità di salvaguardare in un regime democratico la libertà propria dell’individuo esige che il potere politico sovrano venga concepito come «soggetto ed assoggettabile a limiti», risultando irrilevante a ta- le riguardo che esso possa essere «imputato a soggetti singoli come il monarca od invece a soggetti collettivi come il popolo ». La profonda riflessione sul pensiero di Tocqueville, che fa da sfondo a tutti i suoi lavori, lo induce in questo modo a far suo l’assioma lex supra regem quia lex facit regem e non quello del rex supra legem quia rex facit legem. Per Fois il principio di legalità è tuttavia segnato da una profonda crisi, provocata da continue, gravi violazioni, sempre più spesso e diffusamente «ammesse, giustificate o addirittura auspicate», che di fatto conducono alla sua negazione, nel quadro di quel «processo di neutralizzazione della scienza e della ragione» che caratterizza «gli attuali orientamenti della cultura, ivi compresa la cultura giuridica». Le sue tesi dottrinali, ribadite con una forza e una coerenza tali da renderlo una sorta di profeta inascoltato, sono testimoniate da numerosi studi sulla libera manifestazione del pensiero, sulla tutela costi- tuzionale dell’autonomia sindacale, sulla riserva di legge, temi questi che, a partire dalla sua prima monografia Principi costituzionali, si articolano in una serie di numerosi saggi minori e nei commenti agli artt. 1-54 della Costituzione, riuniti nel volumetto Principi fondamentali. Diritti e doveri dei cittadini nella Costituzione italiana. Artt. 1-54 (Rimini, Maggioli, 1991). La sua sensibilità “liberale”, particolarmente attenta all’esigenza di tutelare la sfera dei diritti individuali, è ben evidente nella sua seconda, importante monografia su La “riserva di legge”: lineamenti storici e problemi attuali, Milano, Giuffrè, 1963, rima- sta purtroppo in veste provvisoria, nell’amplissima voce “Legalità (principio di)” nell’Enciclopedia del diritto (XXIII, Milano, Giuffrè, 1973), che costituisce ancor oggi un punto di riferimento per la dottrina, e nei vari studi sui sindacati e sullo sciopero, confluiti in Sindacati e sistema politico (Milano, Giuffrè, 1978). Negli anni Novanta appoggiò inoltre le battaglie radicali contro il monopolio radio-televisivo, come emerge dal saggio su La libertà d’informazione. Scritti sulla libertà di pensiero e la sua diffusione (I, Rimini,Maggioli, 1991).

Tratto da Antonello Mattone, in Storia dell'Università di Sassari