Sergio Costa
Professore di Diritto processuale civile
Preside della Facoltà di Giurisprudenza
Rettore dell'Università degli Studi di Sassari
Sergio Costa nacque a Sassari il 5 dicembre 1904 da Filiberto, discendente di una famiglia di origine ligure (lo scrittore Enrico Costa era fratello del nonno), e da Agostina Bellieni. Dopo il conseguimento della maturità classica, nel 1922 si iscrisse nella Facoltà di Giurisprudenza della sua città natale, laureandosi il 30 giugno 1926 con il massimo dei voti e la lode con una tesi di Diritto amministrativo (relatore Mario Bracci). Grazie ad una borsa di studio post lauream di sei mesi, poté perfezionarsi presso l’Università di Roma e intraprendere lo studio del Diritto processuale civile sotto la guida di Giuseppe Chiovenda, il più illustre processualcivilista del tempo. Nel 1928 vinceva il concorso di procuratore legale, esercitando la professione forense nello studio Devilla. Il suo referente accademico sassarese era Antonio Segni che nel 1931 lo nominava assistente volontario alla cattedra di Diritto commerciale. L’anno successivo, presen- tando due ampi saggi, “Le sentenze civili con clausola rebus sic stantibus” in Studi senesi, 1930, e “Contributo al concetto di «capo» di sentenza nel processo civile” in Studi sassaresi, 1932, conseguiva la libera docenza in Diritto processuale civile e otteneva l’incarico dell’insegnamento della medesima disciplina nella facoltà giuridica sassarese. Nel 1935 pubblicava nella collana di studi di Diritto processuale civile diretta da Piero Calamandrei la monografia, L’inter- vento coatto (Padova 1935), argomento allora di grande novità e che doveva restare uno dei suoi temi preferiti di ricerca. Il 27 novembre 1935 vinceva il concorso di professore straordinario e il 3 marzo 1939 veniva nominato ordinario di Diritto processuale civile, cattedra che tenne per ben quarant’anni, sino alla sua andata fuori ruolo, il 1° novembre 1975. Proseguiva la sua attività scientifica pubblicando su Studi sassaresi i saggi su “La ricusazione del giudice” (1935) e il “Contributo allo studio dell’esecuzione provvisoria delle sentenze” (1938), il commento al titolo sugli atti processuali del codice civile del 1942 nel Commentario (1942) diretto da Mariano D’Amelio, il volume su L’intervento in causa (Torino 1953), le numerosissime “voci” per il Novissimo Digesto Italiano, fra cui si segnala quella dedicata al “Procedimento civile”, redatta in collaborazione con Segni. Le Lezioni di diritto processuale civile, dispense raccolte a cura degli studenti (Sassari 1945), esprimono la parti- colare sensibilità di Costa per i temi della didattica culminata nel Manuale di diritto processuale civile (Torino 1953), con ben cinque edizioni successive (l’ultima del 1980), adottato in numerose facoltà e consigliato dall’Ordine forense per la prepara- zione del concorso di procuratore. Condirettore di Studi sassaresi, Costa collaborò stabilmente alla Rivista di diritto processuale civile e ad altri periodici specialistici. Nella sua lunga carriera accademica ricoprì vari incarichi di insegnamento: dal 1937 al 1958 Legislazione del lavoro, poi Diritto del lavoro; dal 1941 al 1973 Procedura penale; dal 1943 al 1944 Diritto costituzionale; dal 1972 al 1975 Diritto fallimentare. Dal 1944 al 1946 insegnò per incarico Diritto processuale civile nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari. Il 23 no- vembre 1943 veniva nominato dal commissario governativo, Segni, Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Sassari. Carica che tenne per ben 19 anni, venendo a più riprese rieletto fino al 1962. Nel 1945, quando il rettore Segni divenne sottosegretario di Stato e poi ministro dell’Agricoltura, Costa ricoprì fino al 1951 la carica di vicerettore con funzioni vicarie. Nel 1962 Costa venne eletto Rettore: ricoprì la carica per due trienni, sino al 1° novembre 1968. Sono anni che vedono la relativa crescita della popolazione studentesca dell’ateneo sassarese: dai 1.266 iscritti dell’anno accademico 1962-63 si passò ai 1.771 del 1966-67. Il 1° novembre 1975 teneva nell’aula magna dell’università, alla presenza delle autorità accademiche e dei colleghi della facoltà, la sua ultima lezione sul tema “Il rapporto giuridico proces- suale nell’evoluzione del processo civile”. A conclusione del suo discorso affermava: «giunto al termine dei 43 anni di insegnamento, mi accorgo che la scuola mi ha insegnato molto, che le mie lezioni di questi ultimi anni sono state molto diverse da quelle tenute all’inizio di carriera, e che ... la scuola mi ha insegnato soprattutto, scusando il bisticcio verbale, ad insegnare...: in questo momento che lascio la scuola, mi sento non un Maestro, ma uno dei migliori allievi». Nel 1980 Costa venne nominato professore emerito della Facoltà di Giurisprudenza. Medaglia d’oro al merito della scienza, della cultura e dell’arte, Costa coltivò diversi interessi culturali: dal 1920 al 1926 aveva frequentato il Liceo musicale “L. Canepa” di Sassari conse- guendo il diploma di violoncellista, suonando da giovane in orchestra durante le stagioni liriche; fu un grande cultore del teatro di marionette; scrisse un romanzo storico, All’ombra del ca- stello di Sassari (1975), studiò sui documenti britannici la presenza di Nelson nell’arcipelago della Maddalena. Furono pubblicate postume le Novelle da leggere in treno (Sassari, 2009). Morì a Sassari il 6 maggio 1981.
Tratto da Antonello Mattone in Storia dell'Università di Sassari a cura di Antonello Mattone