Mario Enrico Viora
Professore di Storia del diritto italiano nella Facoltà di Giurisprudenza
Mario Enrico Viora nasce ad Alessandria il 25 ottobre 1903. Inizia i suoi studi universitari nella Facoltà di Giurisprudenza di Torino e li conclude a Roma laureandosi sotto la guida di Francesco Brandileone con il quale si erano formati anche altri importanti storici del diritto, tra i quali, Francesco Calasso, Giuseppe Ermini e Antonio Marongiu. Tra il 1926 e il 1938 insegna Storia del diritto italiano nelle Facoltà di Giurisprudenza di Sassari (1926-32),Messina (1932), Parma (1933) e Trieste (1938). Dal 1941 fino al termine della sua lunga carriera universitaria si divide tra l’insegnamento di Storia moderna, di Storia del diritto romano e di Storia del diritto italiano. Insegna Storia moderna nella Facoltà di Scienze politiche di Padova (1941), in quella di Lettere dell’Università Cattolica di Milano (1947) e in quella di Scienze politiche della stessa università lombarda (1953). Nel 1942 insegna Storia del diritto italiano nella Facoltà di Giurisprudenza di Trieste e l’anno successivo insegna Storia del diritto romano nella Facoltà di Giurisprudenza di Padova. Nel 1956 ritorna all’insegnamento di Storia del diritto italiano nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano, succedendo a Sergio Mochi Onory prematuramente scomparso nel 1953. Nel 1960 Viora passa alla cattedra di Storia del diritto italiano della Facoltà di Giurisprudenza di Torino dove concluderà la sua lunga carriera universitaria. Viora, all’interno delle Università in cui ha insegnato, ha ricoperto cariche importanti: è stato consigliere di amministrazione nelle Università di Sassari, Messina, Parma e Trieste; preside nelle Facoltà di Giurisprudenza di Messina, di Trieste e di Padova e di Scienze Politiche nell’Università di Padova e rettore dell’Università di Trieste nei difficili anni del secondo conflitto mondiale. Viora è stato tra i fondatori, insieme a Brandileone, Calisse, Tamassia e Mochi Onory, della Rivista di storia del diritto italiano (1927), che dirigerà a lungo fino al 1986, anno in cui morirà improvvisamente a Gerusalemme (7 marzo). A Sassari Viora, giovanissimo, è incaricato dell’insegnamento di Storia del diritto italiano nell’anno accademico 1926-27 e confermato per i successivi anni accademici 1927-28, 1928-29 fino al 30 novembre 1930. Dal 1° dicembre 1930 fino al 31 ottobre 1932, è chiamato quale professore straordinario dopo la vincita del concorso universitario. Negli stessi anni, a Sassari, Viora, a titolo gratuito, insegna anche Diritto agrario, tranne che per l’anno accademico 1931-32 che invece gli viene retribuito. Nell’università sassarese ricoprirà anche l’importante incarico di consigliere di amministrazione per gli anni accademici 1930-31 e 1931-32. Nel 1932 Viora lascia l’università isolana e si trasferisce all’Università di Messina. Prenderà il suo posto alla cattedra di Storia del diritto italiano della Facoltà di Giurisprudenza di Sassari Sergio Mochi Onory a cui dopo la scomparsa verrà intitolata la Fondazione Sergio Mochi Onory per la Storia del diritto italiano che ha sede a Roma e che pubblica la Rivista di storia del diritto italiano. I contributi di Viora alla Storia del diritto e delle istituzioni sono numerosi. Durante gli anni del suo insegnamento a Sassari Viora è autore di un importante articolo “Sui Viceré spagnoli in Sardegna e in Sicilia” pubblicato nella Rivista di Storia del diritto italiano (III, 1930, pp. 490-502), ulteriore testimonianza dell’interesse particolare che Viora nutriva per gli studi di storia del diritto pubblico. A Viora si deve inoltre il volume Le Costituzioni piemontesi (Leggi e Costituzioni di S.M. il Re di Sardegna) 1723-1729-1770, Torino, Bocca, 1928 (ristampa anastatica, Torino, 1986) in cui l’autore individua una distinzione tra consolidazioni e codificazioni inserendo le «Regie costituzioni» sabaude tra le prime. La distinzione tra queste due categorie verrà approfondita da Viora in un breve lavoro pubblicato successivamente (Consolidazioni e codificazioni. Contributo alla Storia della codificazione, Torino, Giappichelli, 1967³, pp. VIII- 62) che avrà grande risonanza nella storiografia giuridica ed è ancor oggi oggetto di discussione.
Tratto da Daniela Fozzi, in Storia dell'Università di Sassari, a cura di A. Mattone