Ginevra Zanetti
Professoressa di Storia del diritto italiano nella Facoltà di Giurisprudenza
Nacque a Milano il 17 febbraio 1906. Laureata in Giurisprudenza a pieni voti assoluti presso l’Università statale di Milano nel 1928, nel novembre del 1935 nella medesima Università conseguì all’unanimità la libera docenza di Storia del diritto italiano. Tra i lavori presentati per la libera docenza, il principale era lo studio sul Comune di Milano, Dalla genesi del consolato fino all’inizio del periodo podestarile, pubblicato nell’Archivio Storico Lombardo. Nel 1936-37 Ginevra Zanetti fu chiamata all’Università di Sassari per ricoprire l’incarico dell’insegnamento di diritto ecclesiastico, che le fu confermato per vari anni successivi, fino al 1952-53. Negli anni 1941-42-43, oltre al consueto incarico dell’insegnamento di di-ritto ecclesiastico, ricopriva anche quello di diritto costituzionale, sostituendo nelle sessioni di esami e nelle dissertazioni delle tesi di laurea i colleghi chiamati alle armi. Dal 1959 ricoprì gli insegnamenti di Storia del diritto italiano e di Istituzioni giuridiche ed economiche della Sardegna. Fin dai primi anni della sua residenza in Sardegna, ricostruì ed illustrò in vari articoli la storia delle più insigni abbazie benedettine (cassinensi, vallombrosane, camaldolesi e cistercensi) che ebbero tanta importanza nella storia religiosa, civile ed economica dell’Isola. Con questa sua attività essa si proponeva anche di valorizzare il patrimonio artistico isolano; ed infatti con il suo multiforme e tenace interessamento riuscì a provocare dalle competenti autorità amministrative i provvedimenti necessari per salvare dall’incuria e dalla profanazione gli edifici sacri più importanti quale l’Abbazia di Tergu, primaria dell’Ordine Cassinese, l’Abbazia di Plaiano primaria dell’Ordine Vallombrosano e la storica cattedrale di Bisarcio. Essendo riuscita, dopo varie difficoltà, ad avere dal Museo britannico di Londra il fotofiim del ms. londinese delle Questiones de iuris subtilitatibus, curò l’edizione critica di quell’opera, previo confronto del ms. londinese con quelli di Troyes e di Leida, e con l‘edizione Fitting, Opera pubblicata nel 1958 ed adottata come testo nelle principali università italiane. Il lavoro preparatorio dell’edizione critica delle Questiones aveva ispirato alla Zanetti tutta una serie di studi relativi a quest’opera: Complessità delle figure e modernità delle opere dei principali glossatori; lustitia, Aequitas ed Jus nel prologo delle Questiones de iur. subtil.; Echi delle Questiones de iur. subtil. ne La Monarchia e nella Divina Commedia; Ancora sulla patria e sulla paternità delle Quest. d. iur. subtil.; La determinazione cronologica delle Questiones de iur. subtilitatibus; Un giurista precursore del pensiero politico di Dante. Nel 1963, in occasione del Quadricentenario della nascita dell’Università e su incarico dell’Ateneo turritano, pubblicava una Breve Storia dell’Università di Sassari. Iniziò allora a dedicarsi allo spoglio dei grossi incarti nei quali il compianto amico e collega Antonio Era aveva raccolto, per circa un ventennio di pazienti e faticose ricerche, documenti inediti della storia dell’Università di Sassari, da lui rintracciati soprattutto nell’Archivio della Corona di Aragona a Barcellona, nonché nell’Arch. di Stato di Cagliari, in quello comunale di Sassari e nell’Archivio lesus a Roma. La Zanetti, desiderando che nulla rimanesse inutilizzato del materiale storico raccolto dal compianto amico, da molto tempo aveva registrato circa 120 documenti (dal 1543 al 1765, anno della restaurazione delle due Università sarde sotto il dominio sabaudo). Il lavoro si concludeva nel 1982 con la pubblicazione nella Collana della Facoltà di Giurisprudenza del Profilo storico dell’Università di Sassari in cui, sulla scorta di numerosissimi documenti, tra cui molti inediti, tracciava una storia dell’Ateneo turritano dalle origini sino alla restaurazione del 1765. Nel 1973 promosse la nascita dell’attuale Archivio storico e giuridico sardo di Sassari, associazione incardinata nell’Ateneo sassarese che le diede un riconoscimento ufficiale e una propria sede presso l’Istituto Giuridico della Facoltà dì Giurisprudenza. L’amore per quella che ormai considerava la sua Sardegna, la prese al tal punto che non volle più lasciarla, anche quando nel 1981, per raggiunti limiti d’età, dovette abbandonare l’insegnamento. La Sardegna era divenuta per lei la sua terra, dove forse avrebbe voluto che riposassero le sue spoglie; ma il destino purtroppo aveva deciso diversamente. La sua vasta produzione scientifica (oltre 67 pubblicazioni tra monografie e contributi vari) sia di storia del diritto italiano sia di storia giuridica, economica ed ecclesiastica della Sardegna, ha avuto vasta risonanza nazionale ed internazionale, tanto che il Presidente della Repubblica Sandro Pertini la insignì dell’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica italiana. In sede locale, per le sue alte benemerenze e per aver degnamente illustrato la città di Sassari e la Sardegna, le fu conferito il Parajo d’oro, uno dei più alti riconoscimenti assegnati ai personaggi benemeriti della città di Sassari in ogni campo. Il 20 ottobre 1991 a Brescia si concludeva per Ginevra Zanetti la sua vita terrena per raggiungere (una frase da lei più volte citata) il “mondo metafisico”. Con lei, che ha avuto nell’Università la preminente ragione di vita, si chiuse una pagina felice della storia del nostro Ateneo e molti, studenti e colleghi, ricorderanno per molto tempo con rimpianto e affetto la “Signorina Zanetti”.
Fonte: Giampiero Todini