Giovanni Dettori
Professore di Procedura civile e ordinamento giudiziario
Rettore dell'Università di Sassari
Giovanni Dettori nacque a Padria (Sassari) il 18 ottobre 1842. Si laureò in giurisprudenza a Sassari il 24 agosto 1863 e il 14 agosto 1866 fu nominato aggregato al Collegio di giurisprudenza. Insegnò Procedura civile e ordinamento giudiziario diventando ordinario nella stessa disciplina nel 1885-86. Sposato con la nobile Ge- rolama Manno Ledà e padre di quattro figli, Dettori si dedicò fin dai primi anni Ottanta agli studi sul diritto processuale, sfociati in pubblicazioni di notevole inte- resse tra cui: Della recidiva (Torino, 1883); Dell’esecuzione sui beni mobili secondo il Codice di procedura civile (Bologna, 1883); Della confessione e dell’interrogatorio delle parti secondo il diritto giudiziario civile (Sassari, 1883); nella Prolusione al corso di procedura civile e ordinamento giudiziario (Sassari, 1883) e in L’ordinamento giudiziario italiano non risponde ai principi delle costituzioni dei popoli liberi (Sassari, 1888) – discorso inaugurale dell’anno accademico 1887-88 – sviluppò una pungente critica sulle ingerenze del potere esecutivo nell’ordinamento giudiziario. Divenne rettore per la prima volta nel 1895-96, in un momento di grande difficoltà per l’Università turrita- na, come egli stesso lamentò nella relazione del novembre 1895: «il passaggio delle Università continentali e siciliane al grado di primarie ... ha costituito le Università sarde in uno stato d’inferiorità ... e ha contri- buito grandemente alla sosta in quel risveglio di vita scientifica che ne assicurava la concorrenza con gli altri Atenei». Ricoprì una seconda volta la carica rettorale dal 1898 al 1908, segnando con il suo lungo ret- torato le delicate fasi di transizione dell’università negli anni a cavallo tra i due secoli. Fu sotto la sua ge- stione che nel 1902 l’ateneo sassarese ottenne il pareggiamento alle università di primo grado, che lo sot- traeva alla «condizione di ingiusta inferiorità giuridica in cui si trovava». La «conquista», come venne definita dallo stesso Dettori in occasione del discorso tenu- to all’inaugurazione del successivo anno accademico, ebbe, fin dai primi anni, effetti positivi, avviando una notevole crescita dell’università che si inserì nel più ampio contesto di sviluppo economico-sociale di Sassari nell’età giolittiana. Tuttavia il persistere di carenze strutturali e i forti limiti organizzativi in tema di di- dattica e di insegnamento, portarono il rettore a confrontarsi con il crescente disagio degli studenti, culminato nella contestazione del 1905. Alla «promessa di imminenti, nuovi interventi» seguì un costante impegno di Dettori volto a migliorare le strutture dell’ateneo sassarese. In modo particolare, furono le facoltà e gli istituti scientifici a trarne maggiore beneficio. In quegli anni vennero infatti ampliati i locali dell’Istituto di Chimica farmaceutica, dell’Istituto di Fisica, nonché per- fezionato l’Istituto botanico, fino a quel momento sprovvisto di un vero e proprio Orto per le piante officinali. Ma «l’incremento maggiore» si ebbe per l’Istituto di Anatomia umana, la cui sede venne trasferita nella palazzina Destefanis, in «bella posizione e vicinissima all’Università». Nel discorso di apertura dell’anno accademico 1906-07, Dettori poté quindi manifestare la propria soddisfazione per il crescente numero di iscritti e, più in gene- rale, per il rilevante sviluppo edilizio dell’Università. Il 18 ottobre 1917 fu collocato a riposo per limiti di età e nominato professore emerito. Il preside della facoltà di giurisprudenza, Antonio Falchi, nominò una commissione, della quale egli stesso faceva parte insieme ai professori Flaminio Mancaleoni e Giuseppe Castiglia, in- caricata di provvedere alle onorificenze da conferire a Dettori. Già commendatore dal 1898, nel maggio 1918 gli venne quindi conferito il diploma di Grande Ufficia- le dell’ordine della Corona d’Italia. Morì a Sassari il 1° luglio 1930.
Tratto da Giuseppina Sanna, in Storia dell'Università di Sassari , a cura di A. Mattone